Re Rebaudengo

DM Aree Idonee

Il DM Aree Idonee, pubblicato due anni in ritardo, avrebbe dovuto accelerare la diffusione degli impianti rinnovabili in coerenza con la Direttiva europea RED II da cui discende. Al contrario, ha creato il rischio concreto di rendere non idonea per le rinnovabili la quasi totalità del territorio nazionale, persino le aree già definite idonee dalla legge rischiano di non esserlo più.

Tenuto conto delle criticità presenti nel DM Aree Idonee, la sua efficacia era stata già parzialmente sospesa dal Consiglio di Stato (Ordinanza n. 4298 del 14 novembre 2024) chiarendo che le Regioni non possono adottare una disciplina più restrittiva di quella già contenuta nella norma di rango primario costituita dall’art. 20 del D.lgs. n. 199/2021 (cd. “aree idonee ex lege”).

Il TAR Lazio ha rilevato ulteriori profili di illegittimità del DM Aree Idonee con la sentenza n. 9155 del 13 maggio 2025. In particolare, il TAR Lazio ha censurato:

  • l’eccesso di delega alle Regioni: il DM Aree Idonee non può autorizzare le Regioni a stabilire fasce di rispetto fino a 7 km dai beni tutelati, essendo tale vincolo sproporzionato e non giustificato da motivazioni ambientali concrete.
  • il difetto di omogeneità dei criteri: la mancanza di principi fondamentali e criteri omogenei è causa di disparità tra le diverse Regioni, violando il principio di omogeneità sia nella individuazione delle aree idonee sia nella individuazione delle aree non idonee. Il DM ha sostanzialmente devoluto alle Regioni l’onere di individuare le aree idonee e le aree non idonee sul proprio territorio senza quella “guida” che invece il D.Lgs. 199/2021 aveva richiesto.
  • la mancanza di una disposizione transitoria: il DM Aree Idonee, non avendo previsto alcuna misura di salvaguardia per i procedimenti autorizzativi in corso, ha in molti casi sospeso iniziative già avviate, creato incertezza, causato danni agli investimenti già effettuati e generato l’inevitabile proliferarsi del contenzioso amministrativo.

Con il parziale annullamento del DM Aree Idonee il TAR ha anche disposto l’obbligo, per il MASE e gli altri Ministeri interessati, di rieditare i criteri per la individuazione delle aree idonee e non idonee da fornire alle Regioni entro il termine di 60 giorni dalla notifica della sentenza, conformandosi ai principi chiariti dal TAR Lazio.

In particolare, è auspicabile che il Governo, da un lato, faccia salve in modo chiaro e netto le aree idonee ex lege stabilite dalla disciplina nazionale dell’art. 20 D. Lgs. 199/2021 e, dall’altro, coerentemente con gli obiettivi di promozione e incremento delle rinnovabili, dia alle Regioni criteri omogenei che consentano soltanto di ampliare le aree idonee ex lege e non di restringerle.

Inoltre, con riferimento specifico alle Regioni che avevano già legiferato in applicazione del DM Aree Idonee oggi censurato, quasi sempre in modo restrittivo rispetto alla disciplina nazionale, l’auspicio è che queste Regioni – il prima possibile – modifichino le loro leggi adeguandosi ai principi chiariti dal TAR Lazio. E laddove ciò non avvenga, l’auspicio è che – a seguito di una doverosa impugnazione da parte del Governo – possa arrivare una declaratoria di incostituzionalità da parte della Corte Costituzionale.

Solo così sarà possibile sbloccare i progetti rinnovabili e soprattutto salvare tutti quelli che erano stati sviluppati avendo come riferimento le aree idonee ex lege di cui al D.Lgs. n. 199/2021.

Stando a dichiarazioni stampa del MASE, si apprende la possibilità che il Governo includa nuove norme sulle aree idonee nel DL Energia di prossima emanazione, prevedendo che le aree idonee individuate ex lege dall’articolo 20 del D.Lgs. n. 199/2021 di attuazione della Direttiva (UE) 2018/2001 (“Direttiva RED II”) debbano continuare ad essere considerate aree idonee, e che si darà alle Regioni solo la facoltà di estendere e non di ridurre le aree.

Sembra quindi che l’intervento del Governo potrebbe mettere in atto quello che ho proposto - in numerose audizioni e lettere alle Istituzioni competenti - in rappresentanza del settore già 4 anni fa.