Re Rebaudengo

Rafforzare la Commissione Tecnica PNRR – PNIEC

La Commissione Tecnica PNRR-PNIEC è stata istituita nel 2021 per esaminare, semplificare e velocizzare le istanze di valutazione di impatto ambientale (VIA) dei progetti per la produzione di energia rinnovabile necessari al raggiungimento dell’obiettivo nazionale di installare 80 GW di nuova capacità rinnovabile al 2030, con l’importante responsabilità di garantire tempi certi e accelerati per sbloccare gli investimenti necessari.

La Commissione, nonostante il grande impegno dei Professionisti che la compongono, si trova in una grave e perdurante situazione di difficoltà: invece di essere potenziata (come richiederebbe sia il suo ruolo cruciale per la transizione energetica del Paese, sia il crescente numero di istanze di VIA) è sottodimensionata per numero di Commissari, struttura organizzativa, dotazioni informatiche e persino in termini di fondi che alla Commissione non arrivano nonostante le imprese paghino, anticipatamente, elevati oneri istruttori – circa 50 milioni all’anno – per la richiesta di parere di VIA. 

Il risultato è che l’esame dei progetti già presentati è in ritardo di oltre 2 anni rispetto ai termini previsti per il rilascio della VIA, e le aziende sono costrette a rivolgersi al Tar per ottenere una sentenza che obblighi la Commissione ad esprimersi.

 In assenza di urgenti e necessari correttivi a sostegno dell’importante lavoro della Commissione e dei suoi componenti, i progetti che entrano oggi potrebbero dover attendere anni per essere esaminati. Questi costi aggravati dai ritardi concorrono all'aumento dei costi di realizzazione di un impianto che è inevitabilmente destinato a ripercuotersi sul prezzo dell'energia elettrica venduta, facendolo aumentare in Italia.

La Commissione non è mai stata dotata della piena operatività e permane in una grave e perdurante situazione di difficoltà ancora oggi che sono trascorsi 4 anni dalla sua costituzione.

La Commissione ha rappresentato più volte questa difficile situazione ma non si sono ancora registrate soluzioni concrete.

L’auspicio è che il MASE si attivi con urgenza per potenziare la Commissione, adeguando il numero di Commissari alla mole di pratiche da evadere e dotandoli di una struttura amministrativa e tecnologica adeguata a poter svolgere il loro lavoro e rendere alle imprese il servizio dovuto