Agostino Re Rebaudengo: "Volete bollette più basse? Ci vogliono più rinnovabili"
Per il presidente di Asja Energy ed ex numero uno di Elettricità Futura di Confindustria, i costi elevati sono dovuti all'importazione di combustibili fossili dall'estero, mentre la transizione ecologica è ancora frenata. "È come se l’entusiasmo sul nucleare avesse occupato l’attenzione della politica a discapito delle azioni più urgenti"
Bollette tra le più care in Europa, mercato libero poco trasparente, transizione ecologica frenata da ostacoli normativi. La Relazione annuale dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, fotografa un sistema in trasformazione, ma non ancora ottimale. Nonostante la crescita delle rinnovabili, quasi metà della produzione elettrica italiana dipende ancora dal gas. E se a luglio debutterà la nuova bolletta “2.0”, pensata per rendere più semplice la lettura, cresce il rischio che nuovi oneri ricadano direttamente sui cittadini. Secondo Agostino Re Rebaudengo, ex presidente di Elettricità Futura e presidente di Asja Energy Società Benefit, “è sulla riduzione delle importazioni di combustibili fossili che dovremmo puntare” per alleggerire le bollette degli italiani.
Secondo Arera, i prezzi lordi dell’energia in Italia sono scesi, ma le bollette restano tra le più alte d’Europa per via di oneri e imposte. Dal suo punto di vista, cosa si potrebbe fare per alleggerire il carico sulle famiglie? E per le imprese?
La tassazione sull’energia in Italia rappresenta una parte significativa del prezzo finale. Dovendo trovare soluzioni strutturali ed efficaci a lungo termine, è sulla riduzione delle importazioni di combustibili fossili che dovremmo puntare. L'Italia ha uno dei più alti tassi di dipendenza energetica dall'estero in Europa, un fattore che ci penalizza da un punto di vista economico e della sicurezza energetica esponendoci alla variabilità - negli ultimi anni di fatto solo in aumento – dei prezzi di gas e petrolio, e il nuovo conflitto tra Israele e l’Iran torna a ricordarcelo. Un’azione prioritaria è accrescere la produzione interna di energia elettrica da fonti rinnovabili – che sono quelle a più basso costo, come finalmente riconoscono tutti – sviluppando in parallelo i sistemi di accumulo. Per le imprese, una soluzione per alleggerire il carico sono i contratti di acquisto a lungo termine. In breve, un’impresa può acquistare elettricità rinnovabile direttamente dal produttore a un prezzo prestabilito e competitivo per un numero definito di anni, da 5 a oltre 20 anni.
Continua a leggere l'articolo intero, pubblicato su huffingtonpost.it il 18 giugno 2025.