Due anni per l'ok "La burocrazia frena le rinnovabili"

Due anni di ritardo sui proget­ti già presentati e una carenza ormai cronica di personale. La denuncia arriva da aziende che si occupano di rinnovabili e che hanno presentato richie­ste per le istanze di valutazio­ne di impatto ambientale (Via) dei progetti per la produ­zione di energia rinnovabile necessari al raggiungimento dell'obiettivo nazionale di in­stallare 80 GW di nuova capa­cità rinnovabile al 2030.

Le va­lutazioni sono allo studio del­la Commissione Tecnica Pnrr-Pniec, istituita nel 2021 proprio con l'obiettivo di esa­minare, semplificare e velociz­zare le istanze. «La commissio­ne è sottodimensionata per nu­mero di commissari, struttura organizzativa, dotazioni infor­matiche e persino in termini di fondi che non arrivano nonostante le imprese paghino, anticipatamente, elevati one­ri istruttori, circa 50 milioni all'anno, per la richiesta di pa­rere della Via» racconta Agostino Re Rebaudengo, presi­dente Asja Energy, già presi­dente di Elettricità Futura.

Continua a leggere questo articolo, a cura di Claudia Luise, pubblicato su La Stampa il 5 luglio 2025.