Fact-checking: Green Deal e competitività
I dati sugli investimenti e le performance delle imprese dimostrano che la sostenibilità crea vantaggi significativi e misurabili, e smentiscono la narrazione che vede nella transizione un ostacolo per la competitività.
La sostenibilità negli orizzonti delle imprese
Secondo Capgemini, l’82% delle imprese intende aumentare nei prossimi 12–18 mesi gli investimenti in sostenibilità, considerandola una strategia chiave per rendere il proprio futuro più solido favorendo competitività, innovazione e resilienza nel lungo periodo. Secondo ISTAT, le imprese italiane che hanno investito nella transizione ecologica e digitale e nell’economia circolare, aumentano la produttività e la competitività, e migliorano le condizioni finanziarie, riducendo il costo dei nuovi investimenti.
Il green e gli investimenti delle imprese
Secondo un’indagine dell’European Investment Bank (EIB), è evidente come le imprese italiane riconoscano che la doppia transizione ecologica e digitale non è solo una sfida ma anche un’opportunità strategica, e per rafforzare la competitività e l’autonomia del Paese è fondamentale accelerare ulteriormente gli investimenti in questi settori. Secondo la BEI, gli investimenti delle imprese in Italia hanno segnato un aumento del 9,4% rispetto ai livelli pre-COVID, e a crescere sono stati soprattutto quelli in sostenibilità e innovazione. La Fondazione Symbola ricorda che l’Italia è già tra i Paesi europei con la più alta percentuale di imprese manifatturiere “green”: oltre 500.000 aziende hanno investito in tecnologie sostenibili, e rispetto alle imprese “brown”, risultano più esportatrici, innovative e capaci di creare posti di lavoro di qualità. La sostenibilità è alla base della competitività industriale italiana ed è uno strumento di innovazione concreto per l’intero sistema produttivo.
Sostenibilità e produttività
Analizzando il settore manifatturiero italiano, ISTAT ha rilevato che le imprese che adottano pratiche ambientali avanzate insieme a tecnologie digitali registrano incrementi di produttività superiori alla media. Le imprese più sostenibili rappresentano oltre il 70% del valore aggiunto totale del settore manifatturiero e impiegano circa 2 milioni di addetti, mostrando una forte correlazione tra sostenibilità e crescita economica. Nel settore manifatturiero ad un aumento dell’indice di sostenibilità ambientale corrisponde un “premio di produttività” che varia fra il 5% e l’8%, e una recente indagine condotta da Cassa Depositi e Prestiti mostra come le pratiche di economia circolare abbiano generato risparmi superiori a 16 miliardi nei costi di produzione delle imprese manifatturiere.
Crescita o perdita per l’economia?
Le proiezioni al 2035 e al 2050 sull’impatto della transizione ecologica sull’economia italiana elaborate da ASviS e Oxford Economics indicano chiaramente i vantaggi derivanti dall’accelerazione della transizione, mentre il suo rallentamento aumenta i costi e riduce i benefici per le imprese e l’intero sistema socioeconomico. L’adozione diffusa di energie rinnovabili, l’innovazione sostenibile e la circolarità generano crescita economica e creano posti di lavoro qualificati e resilienti nel tempo.
Sostenibilità e performance economiche
Secondo uno studio condotto da Kroll, fornitore globale di consulenza finanziaria e sui rischi, le aziende con rating ESG (indicatori di sostenibilità) più alti hanno ottenuto rendimenti sugli investimenti più elevati rispetto a quelle con rating più bassi. Anche il Synesgy Global Observatory (promosso da CRIF) dimostra che le aziende con punteggi ESG più elevati mostrano una maggiore solidità economica, hanno una media del 41% in meno di giorni di ritardo nei pagamenti, evidenziando una maggiore efficienza operativa e affidabilità finanziaria. Dal Rapporto 2025 dell'Associazione Infrastrutture Sostenibili (AIS) è emerso che le aziende ad alta sostenibilità hanno registrato una crescita del valore azionario superiore del 46% rispetto a quelle con basso impegno ESG.
Quindi…
Alla prova dei fatti, la transizione aumenta la competitività delle imprese, riduce i rischi finanziari e migliora l’accesso al credito e ai capitali. Le imprese che non la vogliono fare sono avvertite!
Questo articolo è stato pubblicato su QualEnergia edizione di settembre-ottobre 2025.