skip to Main Content
A Rai Radio 1 Spiego Perchè Abbiamo Bisogno Di Più Rinnovabili

A Ecomondo 2021 ho spiegato ai microfoni di Rai Radio 1 le opportunità per l’Italia offerte dal raggiungimento del target rinnovabili al 2030. Condivido l’intervista con i lettori del Blog, insieme ad Elena Paba abbiamo ripercorso i benefici possibili per il clima, l’economia e l’occupazione, e gli ostacoli da superare – il prima possibile – per concretizzarli.

Intervista con Elena Paba, Rai Radio 1- 27 ottobre 2021, Key Energy Ecomondo 
Ascolta l’audio (minuto 00:38:24)

Le industrie italiane del settore elettrico sono prontissime a realizzare l’obiettivo di riduzione del -55% di emissioni di C02 al 2030, un traguardo fattibile aggiungendo almeno 70 nuovi GW di rinnovabili in Italia al 2030.

Raggiungere l’obiettivo rinnovabili permetterà di attivare al 2030 – nel solo settore elettrico – investimenti privati pari a 100 miliardi e di creare 90.000 nuovi posti di lavoro suddivisi tra le Regioni. Un esempio concreto di come le risorse del PNRR dovrebbero fare da leva agli investimenti privati!

Per le Regioni ripartirsi la costruzione dei 70 GW rinnovabili significa ripartirsi i benefici. Si tratta quindi di Opportunity Sharing e non di Burden Sharing.

Per non perdere questa opportunità ho scritto un appello al Premier Draghi, ai Ministri competenti, ai Presidenti di tutte le Regioni e alle Soprintendenze, per chiedere che: 

  • il Governo approvi, entro la fine dell’anno, il nuovo Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) in linea con il target -55%;
  • le Regioni concordino tra loro, sempre entro la fine dell’anno, la ripartizione dei 70 GW rinnovabili da realizzare (sappiamo quante rinnovabili dobbiamo installare, ma non sappiamo dove!);
  • le Soprintendenze non ne ostacolino la realizzazione. Anche i nuovi impianti rinnovabili, infatti, evitando gli effetti distruttivi del cambiamento climatico, concorrono alla tutela del paesaggio.

Ogni anno aggiungiamo 1 GW di rinnovabili in Italia, dovremmo installarne 8 all’anno. Di questo passo, l’obiettivo al 2030 lo raggiungeremo dopo il 2090!

Perché nel nostro Paese la transizione verso le rinnovabili non avanza?

A causa dell’eccesso di burocrazia:

  • l’Italia è il Paese europeo con le tempistiche più lunghe e i costi più alti per ottenere un’autorizzazione;
  • quasi il 50% delle richieste di autorizzazione non diventa un impianto e l’altro 50% lo diventa con quasi 6 anni di ritardo rispetto ai termini di legge.

A causa del susseguirsi di moratorie delle Regioni e atteggiamenti di diniego verso gli impianti rinnovabili.

  • A seguito della richiesta di Elettricità Futura, il Governo ha impugnato la moratoria della Regione Lazio sulle rinnovabili perché in contrasto con le norme statali ed europee.
  • È drammatico il gap tra i progetti fotovoltaici presentati e quelli autorizzati dalle Regioni. Ad esempio, dal 2019 a giugno 2021 in Sicilia e in Basilicata è stato autorizzato appena il 2% delle richieste, peggiora la situazione in Puglia e Marche dove le autorizzazioni sono totalmente ferme.

Spesso i NO delle Regioni agli impianti vengono dati per tutelare il paesaggio o l’agricoltura, eppure:

  • le rinnovabili sono l’arma più efficace per salvare il paesaggio dal cambiamento climatico;
  • è FALSO che bisognerebbe tappezzare l’Italia di pannelli! Se per PURA IPOTESI tutto il fotovoltaico venisse realizzato a terra, richiederebbe SOLO lo 0,3% dei terreni agricoli.

Il Ministro Cingolani ha di recente ricordato che abbiamo 3 GW di impianti di rinnovabili fermi, anche se hanno la Valutazione di impatto ambientale favorevole, bloccati dalle Soprintendenze per l’impatto paesaggistico. Si proverà a fare passare questi progetti con i poteri sostitutivi del Governo.

In questo momento in cui l’aumento dei prezzi dell’elettricità – il caro bolletta – desta non poche preoccupazioni, emerge con estrema evidenza che i vantaggi del passaggio alle rinnovabili vanno ben oltre la necessità di rispondere al cambiamento climatico, si estendono alla stabilità e alla competitività dei costi dell’approvvigionamento di energia.

Le rinnovabili infatti tagliano la bolletta! Il caro bolletta è il costo del ritardo della transizione energetica. Il costo dell’energia elettrica sale perché è aumentato di ben tre volte il prezzo del gas naturale con cui viene prodotta la maggior parte dell’elettricità in Italia e in molti Paesi europei.

La soluzione per abbassare i costi in bolletta è far crescere il contributo delle rinnovabili al mix elettrico.

A dimostrarlo è il paragone tra i prezzi delle aste rinnovabili e il Prezzo Unico Nazionale (PUN), cioè il prezzo di riferimento dell’elettricità in Italia acquistata alla borsa elettrica.

A settembre il PUN ha abbondantemente superato i 200 euro/MWh. La tariffa delle aste del DM FER per gli impianti fotovoltaici ed eolici è stato inferiore ai 70 euro/MWh, circa un terzo dell’attuale PUN.

L’obiettivo -55% di CO2 al 2030 è chiaro, le industrie vogliono realizzarlo, creando benefici concreti per l’economia, l’ambiente e l’occupazione in Italia. 

E’ necessario traguardare l’obiettivo al 2030 anche per non fallire l’obiettivo della neutralità climatica, ovvero il target zero emissioni nette al 2050 che porterà in Europa benefici che superano di gran lunga i costi, creando 5 milioni di nuovi posti di lavoro netti. Per l’Italia potrebbe tradursi in 650.000 nuovi posti di lavoro netti nel 2050.

Questo articolo ha 0 commenti

Lascia un commento

Back To Top