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Il Consiglio UE Frena Sui Target Della Nuova Direttiva Rinnovabili

Il livello di ambizione è chiaramente insufficiente“, ha dichiarato il Commissario europeo per il clima Miguel Arias Cañete, commentando la posizione adottata dal Consiglio dei ministri UE dell’energia del 18 dicembre scorso sugli obiettivi da includere nella nuova direttiva rinnovabili. Nelle loro conclusioni, i ministri degli Stati membri hanno infatti confermato la proposta iniziale della Commissione, che stabiliva come obiettivo al 2030 il raggiungimento di una quota del 27% di rinnovabili sui consumi finali di energia*.

Inserito tra le proposte di riforma contenute nel Clean Energy Package di novembre 2016, questo target è ormai da considerarsi superato. La Commissione e il Parlamento, insieme alle maggiori utility europee, avevano già suggerito di stabilire traguardi più ambiziosi per il 2030, vista la crescente competitività delle rinnovabili e in ragione dei significativi benefici economici che un obiettivo di almeno il 35% al 2030 potrebbe determinare per gli Stati membri.

La differenza di vedute tra il Consiglio, la Commissione e il Parlamento europeo dovrà risolversi con i negoziati che inizieranno il prossimo anno e che porteranno all’adozione di un testo di compromesso per la nuova direttiva, che ci auguriamo riveda al rialzo l’obiettivo delle rinnovabili al 2030.

Per quanto riguarda invece l’orizzonte al 2020, la direttiva rinnovabili di cui si discute la riforma (2009/28/CE) ha stabilito un target complessivo europeo del 20%, declinato a livello nazionale in traguardi specifici. Il GSE ha recentemente confermato che l’Italia ha raggiunto e superato il proprio obiettivo del 17%. La figura seguente mostra la quota di rinnovabili (FER) sui consumi finali di energia (CFL) nel 2016 di ciascuno Stato membro rispetto ai target nazionali al 2020 (fonte: European Environment Agency):

Scarica la documentazione del Consiglio dei ministri UE dell’energia del 18 dicembre 2017.

* Per consumi finali di energia si intende il totale dell’energia consumata dagli utenti finali, con l’esclusione dei consumi del settore energetico (Eurostat). La quota di rinnovabili comprende invece l’energia prodotta dalle rinnovabili elettriche, termiche e dai biocarburanti.

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