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Fit For Independence = 60 GW Di Nuove Rinnovabili In 3 Anni

Esprimo la mia più sentita solidarietà al popolo ucraino e insieme grande rispetto e ammirazione per la tenacia con cui sta resistendo in nome della Libertà.

E’ l’energia che sta al centro degli equilibri geopolitici e che viene strumentalizzata per regolare i rapporti di forza tra i Paesi ricchi di risorse energetiche e i Paesi che dipendono dalle importazioni.

L’Italia è il Paese europeo che più dipende dalle importazioni di gas russo. Dobbiamo il prima e il più possibile tirarci fuori dal ricatto, perché, come ha dichiarato il Presidente del Consiglio Mario Draghi, ne va della nostra libertà non solo della nostra prosperità!

E’ un momento complicatissimo ed è comprensibile che il nostro Governo valuti ogni alternativa a fronte del rischio sempre più serio dell’interruzione delle forniture di gas dalla Russia a cui dovremmo in un prossimo futuro comunque rinunciare.

Anche il carbone è un combustibile fossile che l’Italia importa dall’estero. Ed esattamente come il gas, circa il 40% del carbone proviene dalla Russia (il resto da altri Paesi come Stati Uniti e Colombia). Anche il prezzo del carbone è aumentato, non di 5 volte come quello del gas, ma è comunque più che raddoppiato negli ultimi 6 mesi, raggiungendo i 120 €/tonnellata.

L’Italia è un paese povero di combustibili fossili, ma potenzialmente molto ricco di energie rinnovabili. L’unico modo di aumentare la sicurezza energetica del Paese è renderci il più e il prima possibile indipendenti, valorizzando al massimo i nostri asset nazionali.

Stiamo pagando lo sconto di almeno un decennio di politiche miopi sull’energia, di soluzioni tampone che mai hanno risolto la nostra dipendenza dall’estero. Se l’Italia non avesse bloccato da anni la transizione energetica, oggi la Russia non ci terrebbe sotto scacco!

Il Presidente Draghi ha recentemente più volte affermato che bisogna procedere spediti nella direzione di un maggiore sviluppo delle energie rinnovabili, anche e soprattutto attraverso una maggiore semplificazione delle procedure per l’installazione degli impianti, perché gli ostacoli a una maggiore velocità di corsa non sono tecnologici ma sono soltanto burocratici.

Ogni kWh prodotto con le rinnovabili riduce la nostra dipendenza dal gas dei russi. Così La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, durante il suo discorso alla plenaria speciale dell’Eurocamera sulla situazione in Ucraina, ha chiesto di accelerare le rinnovabili e ha aggiunto: “Non è solo un investimento strategico, meno dipendenza significa anche meno soldi per il forziere del Cremlino”.

Coerente con la linea del Governo italiano e con l’orientamento della Commissione europea è la proposta del settore elettrico italiano per risolvere in modo strutturale l’emergenza energetica.

Nel mio intervento di apertura della Conferenza Stampa di Elettricità Futura, che si è svolta il 25 febbraio scorso, ho chiesto al Governo e alle Regioni di autorizzare entro giugno di quest’anno 60 GW di nuovi impianti rinnovabili, attuando un’azione straordinaria di semplificazione dei procedimenti autorizzativi.

Siamo in emergenza energetica. Da “stato di emergenza” devono quindi essere le azioni per il rilascio delle autorizzazioni. L’Italia ha già dimostrato che a fronte di gravi crisi è in grado di agire velocemente per il bene del Paese attuando azioni straordinarie.

Pensiamo all’emergenza sanitaria, che abbiamo gestito con efficacia e tempestività seguendo protocolli straordinari grazie alla nomina di un Commissario.

Ci siamo riusciti con successo anche quando si è trattato di ricostruire il Ponte Morandi a Genova.

Possiamo e dobbiamo agire con la stessa efficacia, velocità e metodologia anche per raggiungere l’indipendenza energetica. L’Italia può farcela, ma serve un colpo di reni per uscirne.

Abbiamo la capacità e le tecnologie per installare nei prossimi tre anni 60 GW di nuovi impianti rinnovabili che farebbero risparmiare il 20% del gas importato (15 miliardi di metri cubi), oltre 7 volte rispetto a quanto si potrebbe ottenere con l’aumento dell’estrazione di gas nazionale.

Quello che manca per raggiungere l’obiettivo 60 nuovi GW di rinnovabili sono la autorizzazioni per i nuovi impianti. Da anni in Italia le rinnovabili sono bloccate, mediamente ci vogliono 7 anni per autorizzare un impianto, mentre per legge non dovremmo attendere che un solo anno!

Il settore elettrico è pronto a investire 85 miliardi di euro nei prossimi 3 anni per installare 60 GW di nuovi impianti rinnovabili e creare 80.000 nuovi posti di lavoro, dando un grande slancio all’economia italiana.

Siamo pronti a lavorare con il Governo per realizzare l’obiettivo 60 GW rinnovabili e rendere l’Italia enormemente più indipendente.

Per approfondire:

 

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