Nel servizio di Laura De Donato andato in onda al TGR Piemonte della Rai, ho spiegato che negli ultimi anni in Italia è cresciuto praticamente solo il fotovoltaico di piccola taglia. È bene spiegare al grande pubblico che dal punto di vista dei costi c’è differenza tra il fotovoltaico residenziale e i grandi impianti.
L’energia elettrica prodotta con gli impianti fotovoltaici utility scale costa un terzo dell’elettricità generata dagli impianti fotovoltaici residenziali, la cui crescita è stata peraltro pagata a caro prezzo con il Superbonus.
Altro aspetto importante che i cittadini dovrebbero sapere, è che siamo molto lontani dai 12 GW all’anno di nuova potenza rinnovabile che servono per raggiungere il target 2030 del REPowerEU (un obiettivo che abbiamo inserito nel PNRR come condizione di accesso ai fondi europei).
Siamo lontani sia in termini di quantità di GW installati ma anche in termini di taglia degli impianti se consideriamo la necessità di ridurre i costi dell’energia elettrica prodotta.
Infatti, dei 3 GW di rinnovabili installati nel 2022, 2 GW non sono impianti utility scale. E dei circa 6 GW di rinnovabili installati nel 2023, oltre 4 GW non sono impianti utility scale.
Considerando questi numeri, dovremmo realizzare ogni anno almeno 3 volte di più grandi impianti fotovoltaici di quanto oggi facciamo.
Il problema è sempre lo stesso, la burocrazia, mai irrisolto da anni e che anzi ora viene aggravato dai recenti Decreti del Governo, il DL Agricoltura e il DM Aree Idonee.
Per ottenere l’autorizzazione a realizzare un impianto fotovoltaico di grande taglia continuano a volerci, in media 7 anni, ed è incredibile che si lavori per complicare ancora di più la possibilità di farli, nonostante siano gli impianti che producono elettricità al minor costo.
Il video della mia intervista al TGR Piemonte.
