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SEN, Passo Avanti Ma Non C’è Tempo Da Perdere

L’adozione della Strategia Energetica Nazionale (SEN) rappresenta per l’Italia un passo in avanti verso la transizione energetica. Finalmente il Paese si dota di un documento programmatico con obiettivi di medio-lungo periodo che, pur tra luci e ombre, riconosce il ruolo centrale delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica nel processo di decarbonizzazione. Occorre però mettere in campo le misure per raggiungere gli obiettivi individuati, a cominciare dal Decreto biometano e da quello sulle rinnovabili per il periodo 2017-2020, da emanare entro fine anno. Solo così è possibile avviare sin da subito uno sviluppo organico che garantisca l’installazione della necessaria capacità di generazione elettrica da rinnovabili.

Ritengo positivo l’innalzamento al 55% della quota al 2030 di rinnovabili elettriche, tuttavia il Governo dovrebbe sostenere obiettivi più ambiziosi anche a livello di Unione Europea, allineando la propria posizione a quella espressa da alcune grandi utilities – Enel in primis – che hanno recentemente richiesto ai vertici UE un target vincolante del 35% di rinnovabili sui consumi finali di energia al 2030 (obiettivo che la SEN fissa a 28%). Bene anche anticipare l’uscita dal carbone al 2025, porterà benefici sia per il clima sia per la salute, ma occorre definire chiaramente nei prossimi mesi i criteri di sostituzione, senza porre eccessiva enfasi sul gas naturale.

Il percorso di decarbonizzazione di lungo periodo individuato dalla SEN è ancora lontano dall’obiettivo al 2050 indicato nella EU Energy Roadmap 2050 (-63% di CO2 rispetto al 1990 vs target minimo di -80%). Sarà dunque necessario, per mantenere gli impegni presi nel 2015 a Parigi in occasione della COP21, intensificare gli sforzi di decarbonizzazione lungo il tragitto e attuare senza indugio le opportune misure già nei prossimi mesi.

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