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Un NO Alle Rinnovabili è Un Sì Al Caro Energia E Un Sì Al Cambiamento Climatico

Per l’indipendenza e la sicurezza energetica del nostro Paese, è molto importante che alla fine di quest’anno la Commissione VIA VAS sarà riuscita ad autorizzare 7 GW di nuova capacità rinnovabile e che l’anno prossimo preveda di autorizzare almeno 10 – 12 GW di nuovi impianti rinnovabili.
L’autorizzazione della Commissione VIA – VAS non è purtroppo l’unico degli step autorizzativi, e ottenere gli altri, per poter avviare la costruzione dell’impianto, richiede ancora molto tempo.
Come ho spiegato nella mia intervista rilasciata al giornalista Luca Fraioli e pubblicata su La Repubblica, nel 2022 verranno realmente terminati e allacciati alla rete circa 3 GW, di cui probabilmente solo 1,5 GW di quelli che hanno ricevuto l’autorizzazione VIA – VAS nazionale.
Gli effetti positivi dell’accelerazione della Commissione VIA – VAS li vedremo quindi più in là nel tempo: è infatti necessario che anche gli altri enti territoriali accelerino il rilascio delle autorizzazioni di loro competenza affinché si possano concretizzare i benefici di aumentare la produzione di energia elettrica sostenibile e a basso prezzo.
Solo con questa accelerazione potremo raggiungere la messa in servizio di nuovi impianti per almeno 10 GW all’anno. Per questo motivo, Elettricità Futura ha di recente rivolto un appello a tutti i Governatori delle Regioni e ai Sindaci dei Comuni d’Italia affinché rilascino le autorizzazioni necessarie.
In una situazione di grave emergenza energetica, nonché climatica ed economica, dovrebbe esserci un forte richiamo al senso di responsabilità degli enti territoriali per contribuire ad implementare il “Piano 2030 del settore elettrico” e raggiungere quindi l’obiettivo condiviso da tutte le forze politiche e ribadito dal Ministro Pichetto Fratin.
Rispetto al ruolo degli enti preposti al permitting, e quindi anche delle Soprintendenze, accogliamo con grande favore le recenti dichiarazioni del Ministro Sangiuliano in merito all’avvio di un Tavolo permanente con gli operatori energetici per trovare un più contemporaneo linguaggio per l’integrazione delle rinnovabili con il paesaggio.
Promuovere lo sviluppo delle rinnovabili sui territori non significa affatto compromettere l’estetica, al contrario, la conservazione del paesaggio e del patrimonio culturale trova un punto di incontro nella transizione energetica. Se non ridurremo – e in fretta – le emissioni di CO2 non avremo più questo paesaggio da tutelare!


Leggi l’articolo intero di Luca Fraioli pubblicato su La Repubblica.

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