Testo Unico Rinnovabili
Testo Unico Rinnovabili
Il Decreto Legislativo sui regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (chiamato Testo Unico Rinnovabili), in attuazione della delega prevista dall’art. 26, commi 4 e 5, lettera b) e d), della Legge n. 118 del 2022 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza), anziché semplificare e accelerare il rilascio delle autorizzazioni come imporrebbe la legge delega del Parlamento, rischia di determinare nuove barriere e rallentamenti allo sviluppo delle fonti rinnovabili.
Alcuni esempi:
- La normativa nazionale previgente consentiva di ammodernare e potenziare gli impianti rinnovabili già installati senza ulteriori autorizzazioni anche in presenza di vincoli paesaggistici, proprio perché si tratta di impianti esistenti, che hanno già ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni. Il Testo Unico ha limitato questa possibilità, introducendo ulteriori incertezze con possibili ed inutili costi, nonché lungaggini burocratiche.
- Ha previsto una disciplina transitoria non chiara che ha lasciato agli operatori l’opzione di chiedere l’applicazione della nuova normativa, con dubbi interpretativi soprattutto per gli Enti locali a cui sono attribuite alcune competenze, specialmente in materia di PAS.
- Per i progetti che rientrano nello schema delle attività di edilizia libera, sono stati introdotti requisiti e condizioni che ne limitano l’applicazione effettiva.
- Si osserva un disallineamento temporale tra il momento in cui la PAS è «perfezionata» e quello in cui diventa «efficace» che è successivo alla pubblicazione sul BUR. Tale disallineamento crea incertezze sul termine entro cui deve essere comunicata la data di inizio lavori, adempimento richiesto per scongiurare la decadenza del titolo autorizzativo.
- È stato abrogato l’art. 6 del D.lgs. 28/2011 che prevedeva la possibilità di utilizzare la PAS senza limiti di potenza nel caso di impianto agrivoltaico avanzato situato entro 3 km da area industriale, commerciale, artigianale.
Il Consiglio dei Ministri l’11 settembre 2025, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che apporta correzioni e integrazioni al Testo Unico Rinnovabili, migliorando alcuni aspetti rispetto alla versione precedente del Testo Unico, ma lasciando irrisolte alcune criticità.
Tra i miglioramenti apportati rientrano:
- Definizioni tecniche: chiarimenti su “area occupata dall’impianto” e “avvio della realizzazione” per l’accesso agli incentivi.
- Inclusione degli accumuli: riconoscimento esplicito degli impianti di accumulo e ibridi nel perimetro normativo.
- Disposizioni transitorie: salvaguardia dei procedimenti già avviati per evitare effetti retroattivi.
Tra le criticità irrisolte permangono:
- Riferimenti ai titoli edilizi: la reintroduzione nei regimi autorizzativi (PAS, AU) continua a generare incertezza e rischi di blocco degli iter.
- Uniformità applicativa: assenza di criteri chiari per evitare interpretazioni difformi tra Regioni.
- Repowering: necessità di regole più precise per interventi di rifacimento e ampliamento.
Questi aspetti critici sono ancora oggetto di confronto con il Ministero e richiedono ulteriori chiarimenti per garantire semplificazione e certezza normativa.