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La Transizione Energetica A Scuola

Le imprese del settore elettrico sono pronte ad assumere 540.000 ragazze e ragazzi in Italia, servono nuove competenze e capacità. L’orizzonte di queste possibilità parte dalla Scuola, insegniamo a tutte e tutti a innovare il futuro dell’energia e dell’Italia.

Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario d’oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili.”

Così scrisse Italo Calvino nelle sue “Lezioni americane”, un insieme di suggerimenti e indicazioni per orientarsi nelle grandi trasformazioni che attraversano il linguaggio e per imparare a «fare scrittura» in modo efficace dei grandi cambiamenti.

Questa frase è stata anche il frame concettuale dell’edizione 2023 di Fiera Didacta Italia, la più importante manifestazione dedicata all’innovazione nel mondo della Scuola che si è di recente svolta a Firenze.

E’ in atto la straordinaria “trasformazione dello sviluppo sostenibile”, stiamo riscrivendo la storia dell’energia, e non solo, perché la transizione energetica è una rivoluzione che innova la Cultura, la Società, il mondo del lavoro, i nostri sistemi economici, la nostra relazione con l’ambiente che ci circonda.

Anche le competenze e le capacità sono attraversate dal cambiamento, l’orizzonte delle conoscenze va ampliato per accogliere le nuove opportunità di lavoro.

La parola Transizione è il significante di andare verso, un significato dinamico che è già una direzione, l’unica possibile nel caso della sostenibilità, verso cui indirizzare il genio umano e le energie di tutte e tutti.

E’ il presupposto per avere una possibilità di accrescere il benessere e la qualità della vita sul nostro Pianeta e, di base, assicurare la nostra stessa sopravvivenza!

Lo hanno compreso le ragazze i ragazzi di oggi che rivendicano il diritto di crescere in un Pianeta migliore, di non subire le conseguenze peggiori del cambiamento climatico, hanno una Visione chiara di come migliorare per perseguire uno sviluppo più sostenibile.

Ho l’opportunità di incontrare da vicino la Generation Z durante le lezioni che tengo alle Università.

Insieme all’urgenza di promuovere la transizione energetica come risposta strutturale alla grave emergenza climatica e alla crisi dell’energia, mi riprometto sempre di trasmettere agli studenti che viviamo nel migliore dei “mondi possibili”.

Non è ottimismo, è un messaggio che spinge a riflettere su quanta strada l’umanità ha compiuto dalle sue origini ad oggi grazie alla Cultura, all’Ingegno, all’innovazione, alle idee creative, allo sviluppo tecnologico.

E’ uno sprono a prendere atto che rispetto alle generazioni passate godiamo mediamente di una vita più lunga, più in salute e di un benessere maggiore grazie a quanti di noi si sono impegnati a innovare trovando soluzioni efficaci a problemi complessi.

Sta alle nuove generazioni scrivere un futuro sempre migliore, portare avanti le soluzioni disponibili, e idearne delle nuove (!) per risolvere i problemi complessi creati dal cambiamento climatico e correggere la rotta.

E’ invece un dovere della mia generazione metterli in condizione di farlo, creando i presupposti affinché possano emanciparsi dal punto di vista sociale, professionale ed economico contribuendo a rendere l’Italia più sicura, competitiva e sostenibile.

La transizione energetica è  il percorso che porta a questi traguardi.

Elettricità Futura, la principale Associazione nazionale che rappresenta oltre 500 imprese del settore elettrico pronte a creare nuovo lavoro in Italia, ha portato i temi della transizione energetica a Didacta.

Il Piano 2030 del settore elettrico prevede di creare 540.000 nuovi posti di lavoro in Italia che si aggiungeranno ai circa 120.000 di oggi.

Il mondo della formazione ha un ruolo fondamentale per orientare gli studenti verso i green jobs. Per poter valorizzare al meglio i talenti, è importante da una parte che gli studenti conoscano quali sono le professionalità che verranno sempre più richieste dalle imprese della transizione energetica, dall’altra è necessario fornire ai ragazzi le competenze e le capacità per poter scegliere, in base alle loro personali inclinazioni, verso quale tra queste figure professionali orientarsi.

Sono stati gli aspetti discussi al workshop organizzato da Elettricità Futura a Fiera Didacta, dove abbiamo anche creato l’occasione per incontrare i decisori del mondo dell’Istruzione, le case editrici, i docenti per confrontarsi sulla transizione energetica come nuova dimensione del Sapere e come enorme opportunità per l’occupazione.

E’ stato bello trovare in alcuni libri di testo delle Elementari i temi del cambiamento climatico, i concetti dell’economia circolare, è un segno che nuove istanze trovano spazio e stimolano il pensiero e le domande anche nelle menti dei più piccini.

Alcune case editrici infatti hanno aderito al progetto RiGenerazione Scuola avviato dal Ministero dell’istruzione e del Merito per attuare gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, promuovere la transizione ecologica e culturale e accompagnare le scuole nell’attuazione dei percorsi di educazione allo sviluppo sostenibile.

Alcuni libri di testo insegnano a leggere la realtà, ma non tutti. C’è un grande potenziale di nuova Cultura della sostenibilità e dell’energia che resta ancora fuori da molti testi.

A Didacta, abbiamo raccolto feedback di insegnanti che ci hanno raccontato come le sinergie tra le classi dei loro Istituti e le imprese dell’energia hanno portato a realizzare progetti importanti Scuola – Lavoro terminati con l’assunzione degli studenti in quelle imprese.

Abbiamo incontrato anche docenti di istituti tecnici, ci hanno parlato del talento e della voglia di fare dei loro ragazzi ma anche della carenza a scuola di adeguate strumentazioni per creare le capacità richieste dal settore energetico.

Altri insegnanti hanno fatto presente che incontrano non poche difficoltà a intercettare le esperienze che durante gli anni scolastici possono avvicinare studenti e imprese, denunciano la mancanza di una collaborazione strutturata tra il mondo della scuola e del lavoro.

Oggi tra le imprese che assumono e gli studenti che escono dalla Scuola, dalle Università, dagli Istituti tecnici c’è un gap in termini di bagaglio di competenze e capacità, e non solo.

Manca quell’infrastruttura di collegamento che dalla Formazione assicuri un passaggio rapido e mirato al mondo del lavoro, un ponte da costruire quando ancora i ragazzi stanno studiando, ad esempio prevedendo moduli didattici dedicati a conoscere le opportunità dei Green Jobs, concordando giornate di formazione presso le imprese, ospitando testimonianze e lezioni in classe di manager industriali, portando gli studenti a visitare gli impianti e le infrastrutture dell’energia.

Non sorprende quindi che le imprese che offrono nuovi posti di lavoro nella transizione energetica in Italia abbiano difficoltà di reperimento per oltre il 40% delle figure professionali richieste (Rapporto GreenItaly 2022).

L’Italia investe nell’istruzione meno della media degli altri Paesi europei. Inoltre, siamo il terzo Paese in Europa per abbandono scolastico precoce.

Significa che perdiamo competitività della nostra Infrastruttura della Conoscenza, che i nostri giovani non riescono a completare il bagaglio di capacità proprio in un periodo storico che più che mai richiede di mettere l’”Innovazione a sistema”.

Si tratta di sviluppare e adottare una Visione integrata dell’Istruzione e del lavoro e di investire risorse in quantità adeguata e in modo efficace per rendere davvero la Scuola una leva per la modernizzazione del  nostro Paese, perseguendo con determinazione l’obiettivo dell’equità di genere.

Dobbiamo fare di più e meglio, valorizzando al massimo le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinate ad innovare la scuola.

E non solo perché siamo indietro rispetto al resto d’Europa, ma anche per raggiungere i nuovi e più sfidanti target 2030 per l’Istruzione fissati dall’Unione europea per rispondere ai cambiamenti introdotti dalle molteplici crisi avvenute negli ultimi anni, dall’emergenza pandemica a quella climatica ed energetica.

Aprire la Scuola e il mondo dell’Istruzione all’innovazione significa introdurre la narrazione del cambiamento climatico, dello sviluppo sostenibile e della transizione energetica nei piani didattici.

Auspico fortemente che la Scuola sappia cogliere in tempo (anzi dovrebbe giocare d’anticipo), le sfide e le opportunità dell’Intelligenza Artificiale e le sue applicazioni per la sfera dell’apprendimento e della formazione.

L’intelligenza artificiale generativa ormai è un fenomeno globale, l’utilizzo di Chat-GPT tra i giovani si sta diffondendo a tutta velocità, e si susseguono in brevissimo tempo nuove versioni più potenti e multimediali delle chatbot.

Il mondo dell’Istruzione deve da subito approfondire le questioni etiche, pedagogiche e didattiche legate alle chatbot, conoscendo a fondo le potenzialità.

Giusto scoraggiare un utilizzo smodato o improprio delle applicazioni digitali, doveroso spiegare ai ragazzi i rischi, ad esempio legati alla privacy o al cyberbullismo, ma sarebbe un grave errore se le strutture di formazione tagliassero fuori l’Intelligenza Artificiale per paura del nuovo.

La Scuola di oggi ha il compito di aiutare a crescere i nativi digitali, mi auguro davvero che si investa tutta l’energia possibile per orientare i giovani ad acquisire sempre più spirito critico, a cercare il confronto con gli altri, stimolando il ragionamento e la capacità di discernimento, tutte capacità che li aiuteranno a vivere l’innovazione tecnologica in sicurezza. Invito Insegnanti e studenti ad approfondire la conoscenza delle imprese del settore elettrico su www.elettricitafutura.it, e a condividere domande e riflessioni anche sul mio Blog.

Questo articolo è stato pubblicato nella Rivista Nuova Energia – 8 aprile 2023.

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